Dall’introduzione
Dal primo momento in cui si prende in mano questo libro di Aleksandr Gel’evič Dugin, l’impressione potrebbe essere quella di avere fra le mani un manuale di Metafisica. Niente di più errato. A differenza del suo usuale stile didattico maieutico, in questo testo l’Autore raccoglie una multiforme densità di stili e argomenti, organizzati in modo da costruire non un percorso lineare nella sua organicità, ma frattale, nel senso che è possibile approcciarsi ad ogni capitolo in maniera indipendente senza per tal ragione perdere il filo del discorso.
Le ragioni di questa variazione stilistica sono da ricercare nell’*iter* di composizione dell’Opera. Dugin ha messo insieme la prima parte del libro, dedicata alla figura dell’Anticristo dal punto di vista della Storia e della Filosofia delle Religioni, nel corso degli anni di docenza accademica, con l’intento di identificare una traccia comune all’antagonista per eccellenza dei racconti escatologico. Un lavoro che appare davvero ben riuscito, a onor del vero incompleto per ciò che riguarda i culti del Sudamerica, del Sud-Est asiatico, dei popoli natii Nordamericani e dell’antica Cina con le sue diramazioni, e che riesce a condensare in poche centinaia di pagine un panorama ampio, che consente al lettore di costruirsi un’interpretazione complessa di che e cosa sia l’Anticristo. Manca, invece, il dato teologico, o meglio manca l’approfondimento teologico strictu sensu, forse per sacrale rispetto della materia o forse per dimenticanza, non ci è dato saperlo. Ciò che importa è che l’Anticristo venga dis-velato, mostrato così come è, anzi come compare…nella sua forma politica.
È questo, infatti, il cuore dell’Opera: l’Anticristo è un personaggio escatologico e su di esso sono stati spesi fiumi di parole, dunque all’Autore non interessa replicare il medesimo percorso di tanti altri; interessa, invece, suggerire delle coordinate storico-politiche entro cui l’Anticristo si manifesta politicamente, gettandosi nel mondo per compiere la sua funzione e attivare, così, anche tutti gli altri partecipanti al racconto finale della Storia, che interagiscono nei testi sacri quali “buoni” e “cattivi” nella lunga e complicata battaglia finale che porta al compimento dei tempi. [...]